Il DDL PILLON – Parte Prima: Cosa prevede, obiettivi e principi generali
Il DDL 735/ 2018, il c.d. DDL Pillon, presenta rilevanti modifiche in materia di diritto di famiglia, separazione e affido condiviso. La proposta, che prende il nome dal senatore leghista Simone Pillon, mira a ridisegnare le regole sull’affidamento dei minori nelle coppie separate. In particolare, introduce la c.d. “bigenitorialità perfetta”, vale a dire uguale distribuzione dei diritti e dei doveri riguardanti il rapporto coi figli, a partire dal tempo da trascorrere insieme. Finora la normativa ha sempre messo in primo piano gli interessi “morali e materiali” della prole, mantenendo, ove possibile, le abitudini acquisite nella vita precedente.
Il disegno di legge cristallizza i criteri dettati dal contratto di Governo Lega-Cinque Stelle:
- Mediazione civile obbligatoria per le questioni in cui sono coinvolti i figli minorenni;
- Equilibrio tra entrambe le figure genitoriali e tempi paritari;
- Mantenimento in forma diretta senza automatismi;
- Contrasto all’alienazione genitoriale.
Il DLL PILLON, così come dichiarato dai suoi fautori, punta a dare piena applicazione alla Risoluzione n. 2079/2015 del Consiglio d’Europa, la quale invita gli Stati membri a promuovere la c.d. “shared residence” ovvero tempi paritetici del minore presso il padre e madre, garantendo l’effettiva eguaglianza dei genitori nei confronti dei figli.
L’intento è quello di restituire ai genitori il diritto di decidere, lasciando al giudice un ruolo marginale: in questo modo, la responsabilità genitoriale viene esercitata predisponendo un piano dettagliato delle attività, scolastiche ed extrascolastiche, con la preventivazione di ogni capitolo di spesa. Grande rilievo viene attribuito al mediatore familiare, figura terza e imparziale iscritta in apposito albo professionale, chiamata anche a risolvere gravi conflittualità, potenzialmente lesive. Se ciò non bastasse, interverrebbe un coordinatore genitoriale.
Imporre in ogni vicenda familiare tempi paritetici di frequentazione con ciascun genitore significa eliminare gli istituti cardine dell’attuale diritto di famiglia, disciplinato dalla L. 54/2006:
- Un’unica residenza presso il genitore c.d. collocatario;
- Assegno di mantenimento, da versarsi al genitore c.d. collocatario, da questi gestito per i bisogni ordinari del bambino/a;
- Assegnazione della casa familiare al genitore collocatario.
Arrivato in commissione Giustizia del Senato lo scorso 10 settembre 2018, il DLL PILLON è stato oggetto di forti critiche provenienti da diverse Associazioni, Organizzazioni ed Enti di provenienza trasversale (psicologica, giuridica, sociologica, ecc.). Ciò che viene contestato è un impianto adulto-centrico della riforma, che pone in secondo piano il minore e non tiene adeguatamente conto del fenomeno della violenza contro le donne.
Il DDL applica i principi previsti per la separazione anche alla legge sul divorzio, anche nei procedimenti già pendenti alla data di entrata in vigore del medesimo. Accennati brevemente gli obiettivi e i principi fondamentali del DLL Pillon, seguirà una seconda parte dedicata all’analisi specifica articolo per articolo, necessaria per comprendere come cambierebbe il diritto di famiglia se il Disegno di Legge venisse approvato. Si concluderà, infine, con l’illustrazione delle critiche mosse alla proposta.